Luigi Grande Dall'Europa un nuovo galateo fra Stati «Ho camminato per l'Europa. E dico camminato perché l'ho attraversata, nell'arco di un ventennio circa, in vari sensi di marcia, sempre guidando la mia auto (e trainando la roulotte) ultimamente l'autocaravan: l'uniblocco. Credo che questo tipo di impatto con le località visitate sia profondamente diverso dall'arrivarci in aereo o anche in treno. E' un modo di assorbirle e assaporarle, quasi centellinando, un tentativo di abbarbicarvisi spiritualmente, l'illusione, comunque, di farle più proprie.» Luigi Grande Inizia così il saggio, pubblicato da Luigi Grande, nel 1982, a cura della casa
editrice Pan di Milano, che, a partire dal ricordo di viaggi in varie città d'Europa,
entra nel vivo dei problemi della convivenza, non sempre civile, fra gli stati e delinea
il rinnovamento del diritto internazionale, attraverso l'introduzione di nuovi istituti e
strumenti giuridici e il perfezionamento di quelli esistenti: la coattività delle
sentenze della Corte di Giustizia dell'Aja, la creazione di un arbitrato obbligatorio per
le controversie fra Stati, la giurisdizionalizzazione dei diritti dell'uomo dando
al privato la possibilità di ricorrere a un tribunale internazionale; l'istituzione di
una Corte che giudichi l'operato dei detentori del potere, la tutela internazionale del
dissenso e dell'obiezione di coscienza, la regolamentazione uniforme dell'estradizione e
l'abolizione su scala planetaria della pena di morte. |