Luigi Grande

             Diritto all'ozio    Diritto all'ozio

«Un trattato, un trattato vero, e non una raccolta di racconti come questa, avrei voluto scrivere per dimostrare che l'ozio non è il padre dei vizi, come ci hanno insegnato alla prima elementare, ma è il padre della civiltà umana, per sostenere che all'ozio si ha veramente diritto...» Luigi Grande

Dopo alcuni saggi giornalistici apparsi nell'immediato dopoguerra, Luigi Grande pubblica nel 1956, a cura della casa editrice Intelisano, questa raccolta di divagazioni e racconti. Sono racconti tratti dal mito, bozzetti, quadretti e ricordi che sprigionano un calore di umana verità, di briosa dolcezza o di pacata malinconia, leggendo i quali non sai se resti più affascinato dalla loro compostezza, misura, armonia, che ti fan pensare a una scultura o a un bassorilievo dell'arte classica, o dal tepore della loro naturalezza, dalla verità dell'ambiente e dallo sfondo di limpidissimo azzurro, in cui vivono e da cui si stagliano gli eroi del mito, divenuti, per la più profonda umanità che l'autore ha scavato in loro, più veri e, forse, più eroi dei loro modelli della poesia greca e latina.

 

(disponibile on-line al sito Liber Liber)

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