Luigi Grande
Il Broglio
Commedia in due atti, che ha per intreccio un broglio elettorale, pubblicata nel 1972 da Luigi Grande, a cura della casa editrice Todariana di Milano, ci viene così presentata dallo stesso autore:
«Un piccolo fatto tratteggiato in un mio breve racconto apparso su Il Mondo
una diecina d'anni fa un "carattere" rapidamente delineato in quel mio
schizzo ha continuato a vivere una vita segreta, lunga e abbastanza... tribolata, in me.
Il lavoro si allargò dapprima in romanzo, senza mai darmi grande soddisfazione nelle sue
varie stesure, finché giunse l'ora in cui i personaggi erano ormai tali da potermi
chiedere "vita teatrale".
Gliel'ho data come meglio ho saputo e potuto in questa commedia. Il
"fatto" di quel mio racconto, di questo mio lavoro teatrale è, ovviamente, di
pura fantasia. Né ho voluto fare un "processo" ad alcun partito politico, anche
se, per comodità di...scrittura, per la necessaria verosimiglianza artistica, ho dovuto
fingere che l'intrallazzo denunziato matura sul terreno di un partito che, per le sue
dimensioni e la sua forza, potrebbe, in ipotesi, fare prepotenze del genere. Mi si
perdonerà l'irriguardosa "ipotesi"? Forse no. Pazienza.
Può darsi che mai, in questi sei lustri quasi di democrazia e in nessun angolo del
nostro paese, una violazione della legge come quella da me immaginata sia stata non dico
attuata ma neanche tentata. Io, però, ho voluto dimostrare che con assai notevole
facilità qualcosa del genere potrebbe "tecnicamente" avvenire e che con assai
notevole difficoltà, quasi al limite dell'impossibilità, potrebbe essere giudizialmente
colpita. Brogli come quello da me inventato potrebbero, se non ci fosse vigile e
scrupoloso ossequio alla legge in chi è chiamato alle operazioni elettorali,
moltiplicarsi e inquinare la vita pubblica.
Spero che non mi si imputerà di avere io, magistrato, fatta la... volgarizzazione
del metodo come truccare i risultati elettorali violando, impunemente, la legge. Ché,
anzi, mi pare di aver detto chiaro che maturità democratica di una società e onestà dei
suoi consociati convergono.
Non so se ho reso un servizio all'educazione democratica. Nè, in coscienza,
posso dire di essermi messo a scrivere con prospettive - meglio direi: con presuzioni - di
tal fatta. Mi ci son divertito, ecco. E se qualche altro ci si divertirà... scusate,
forse spero troppo. Luigi Grande, 1972.